Tab Article
"Scusi, sa dirci dov'è il giardino dei Finzi-Contini?". È forse questa la domanda che più frequentemente un ferrarese si sente fare dai turisti a zonzo per la città. E dispiace sempre un po' dover rispondere che quel luogo così affascinante ed enigmatico, che il romanzo di Giorgio Bassani, prima, e il film premio Oscar di Vittorio De Sica, poi, hanno fatto pulsare di voci, partite di tennis, passeggiate in bicicletta, alberi e fiori rari, amori impossibili e vite cui le leggi razziali avevano imposto una data di scadenza, in realtà non esiste. Accanto al modello e a diversi materiali dell'installazione pensata da Dani Karavan per Corso Ercole I d'Este, la mostra al MEIS include il manoscritto originale de "Il Giardino dei Finzi-Contini" (per gentile concessione del Comune di Ferrara) e alcuni degli oltre cinquanta lavori site specific firmati dallo scultore israeliano in giro per il mondo: il memoriale sui Sinti e i Rom a Berlino, la camminata sui diritti umani a Norimberga, l'omaggio a Walter Benjamin a Portbou (Catalogna) e il monumento al deserto nel Negev.